Una città bella!
Si sente sempre più spesso parlare del fatto che i minimarket siano luoghi che minano il decoro della nostra città, che insidiano l’ordine pubblico e che penalizzano il commercio “legale” c.d. di prossimità o vicinato, pertanto, a gran voce, in molti, tra politici ed operatori del commercio, ne chiedono la chiusura.
Io credo che sia sicuramente necessaria una maggiore attenzione e regolamentazione nei confronti di queste realtà commerciali, ma, allo stesso tempo, ritengo anche che non si debba fare di tutta l’erba un fascio.
Andiamo per punti:
SCENARI URBANI: negli ultimi anni i minimarket sono presenti in tutte le città europee, non sono un fenomeno sociale ed economico che interessa soltanto la nostra città. Cerchiamo soluzioni confrontandoci i anche con altre esperienze.
LEGALITA’ E INTEGRAZIONE: sono un fenomeno in espansione perché rappresentano uno dei pochi modi con cui gli immigrati (perlopiù di origine bengalese) si rendono cittadini attivi e si procurano una fonte, seppur minima, di reddito evitando di ricorrere alla delinquenza e mantenendo, così, il permesso di soggiorno in Italia.
SERVIZIO: chi non ha comprato al volo il latte per la colazione o ha arrangiato una cena "fuori orario" grazie al minimarket dietro l'angolo o sotto casa?
LEGALITA’ E ALCOOL: tra le "accuse" più comuni vi è quella che essi vendono prodotti alcoolici a tutte le ore e al di fuori dei limiti regolamentari. Sicuramente non riguarda tutte le attività commerciali, ma quelle che ignorano, e che continuano ripetutamente a eludere norme così importanti per la convivenza civile, vanno sanzionate utilizzando gli strumenti correnti.
DECORO URBANO: ci sono zone congestionate dal traffico e/o da episodi di delinquenza comune. Dobbiamo cercare di fare in modo da rendere possibile passeggiare senza dover fare lo slalom tra attività commerciali ambulanti e potendo godere di prodotti esposti in maniera gradevole e decorosa superando il modello culturale "disordinato, seriale ed omologato" dei minimarket, magari investendo su corsi di formazione per rendere bella e decorosa la propria vetrina e la propria attività commerciale.
Ciò detto, è sicuramente compito dell’amministrazione comunale imporre il rispetto delle normative sul decoro urbano, nonché vigilare sulla filiera legale dei finanziamenti che consentono tali attività, così come sull'origine e sulla filiera dei prodotti ivi distribuiti e venduti.
Inoltre, sarebbe auspicabile effettuare accertamenti per evitare forme di sfruttamento degli operatori che lavorano presso questi market, onde evitare forme di segregazione occupazionale e di sfruttamento del lavoro!
Peraltro, intendo portare questa problematica anche all'attenzione di Avviso Pubblico.
Insomma, credo che ci sia il modo di conciliare il rispetto della nostra città con il diritto al lavoro di tutti.
Pertanto, tra le mie idee per la città c’è anche l’aggiornamento, in tale direzione, del Regolamento comunale per l’esercizio delle attività commerciali e artigianali.
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